Il linguaggio giuridico viene caratterizzato da un lessico complesso a proposito del quale possiamo trovare numerose ricerche. Purtroppo esistono ancora pochi studi incentrati sulle difficoltà delle espressioni complesse, intese queste come «collocazioni» o «polirematiche» nei linguaggi di specialità. Col presente articolo, il nostro obiettivo è quello di intraprendere un percorso circa le differenze tra questi due tipi di espressioni, oltre a sottolineare la loro presenza nella lingua italiana standard ma anche in quella giuridica, in quanto possono generare notevoli difficoltà per il traduttore giuridico nella sua attività professionale. Essendo concetti astratti, si potrebbero classificare come nomi propri dato che svolgono la funzione di termini con un riferimento unico e con un senso preciso determinato dal contesto legale e culturale dal quale provengono (Salmon Kovarski 2002). Essi costituiscono esempi della neutralizzazione, ossia della creazione di termini generici o esplicativi (cf. Marello 1989) nella lingua d’arrivo.

La traduzione giuridica, competenze e formazione.

L’attenzione si concentrerà sulle peculiarità testuali, pragmatiche e metodologiche che distinguono la traduzione giuridica da altre tipologie di traduzione settoriale e sulle competenze richieste a una figura professionale polivalente come il traduttore legale. Dopo aver illustrato le caratteristiche testuali e pragmatiche, o meglio – detto con Nord (1991) – i fattori intra- ed extratestuali specificatamente rilevanti per la traduzione giuridica e determinanti per il metodo di traduzione si enucleerà l’apporto della teoria alla pratica della traduzione. Utilizzando come strumento il dizionario fraseologico di Raoul Boch, “La Boite à Images”, sono state analizzate delle espressioni e le annesse traduzioni dell’autore, per cercare alcune tradotte in maniera banale o che peccassero nella segnalazione di equivalenti più “diretti” e più utilizzati nella lingua italiana. Il capitolo 4 è molto interessante, in quanto l’autore dell’elaborato ha fornito, per alcune locuzioni raccolte nel dizionario di Boch, delle traduzioni nel dialetto di un piccolo paese della Puglia, Deliceto, che risultano essere equivalenti dal punto di vista formale e semantico, laddove nessuna traduzione italiana corrisponde a quella francese in base a questi due aspetti.

Chiunque può tradurre documenti legali?

la traduzione giuridica

In questo articolo vogliamo fare chiarezza spiegando in quali casi e con quali modalità una traduzione viene asseverata o legalizzata in tribunale. La traduzione legale è, in genere, effettuata da traduttori specializzati in traduzione legale e giuridica. La forma di legalizzazione che viene maggiormente utilizzata per le traduzioni legalizzate è l’apposizione di “Apostille” (o postilla) da parte dell’Ufficio della Procura della Repubblica, https://precise-goat-nzh315.mystrikingly.com/blog/l-importanza-delle-differenze-culturali-nella-traduzione presso i Tribunali nella cui circoscrizione i rispettivi atti si sono formati.

  • Fornisco il servizio di asseverazione in collaborazione con uno studio notarile, con l’obiettivo di azzerare i tempi di attesa.
  • Per non parlare della traduzione giuridica di documenti risalenti al secolo scorso, la cui difficoltà aumenta notevolmente.
  • La parte metodologica consentirà ai partecipanti di acquisire le coordinate per affrontare la traduzione di testi giuridici.
  • Qualora volessi subito maggiori informazioni sui nostri servizi puoi ricorrere al nostro servizio di consulenza telefonica gratuita di 15 minuti.
  • In molti casi i dantismi trasmigrano nell’italiano dei nostri giorni attraverso una trafila ampiamente documentata, con riprese fitte e continue in autori e testi diversi, dislocati in epoche e ambienti vari.

Il Notaio, invece, appone un “numero di repertorio”, poiché la traduzione diventa un vero e proprio atto notarile. Il traduttore non è tuttavia tenuto a attestare la validità del testo originale o tradotto né la sua effettiva valenza o liceità. Il traduttore può avviare asseverazioni ovunque in Italia, ma le procedure per la richiesta di asseverazione variano secondo i Tribunali. Per tradurre in modo impeccabile un testo legale non basta parlare le lingue, occorre anche avere familiarità con i concetti giuridici. La traduzione ufficiale serve a certificare i fatti in un procedimento giudiziario o amministrativo, far riconoscere fatti giuridici verificatisi in un paese straniero e applicare la legge a cittadini stranieri (diritto internazionale privato).

In altri casi, quantitativamente non irrilevanti e culturalmente non insignificanti, la filiera è molto più discontinua, caratterizzata da ampi intervalli temporali tra un’attestazione e l’altra. Luca Canuto svolge l’attività di interprete di conferenza e traduttore dal 1998 dopo una laurea conseguita presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori di Trieste. Socio AITI e Assointerpreti, è stato docente di mediazione linguistica orale e interpretazione simultanea e consecutiva dal nederlandese presso la Civica Scuola Interpreti e Traduttori “Altiero Spinelli” di Milano dal 2002 al 2015.

Quando si redige un testo giuridico occorre chiarezza e precisione terminologica perché un errore apparentemente lieve può avere gravi conseguenze. Prendendo come esempio la traduzione di un atto di citazione italiano per un destinatario della Germania, si pone in primis il problema della resa del concetto di atto di citazione. L’ordinamento giuridico tedesco prevede, infatti, due atti distinti, uno con il quale l’attore propone la domanda giudiziale (Klageschrift) e un altro con il quale si cita il convenuto (Ladung). In presenza di questa situazione di equivalenza parziale appare adeguata la traduzione di atto di citazione con il neologismo Klage- und Ladeschrift. Di ognuno di questi fattori, non per ultimo dello scopo della traduzione giuridica (cfr. 2.2.4), verranno enucleate in seguito le particolarità che il traduttore legale deve conoscere al fine di operare delle scelte metodologiche adeguate (cfr. 2.3). Nella prima lezione l’attenzione si concentrerà sulla natura della traduzione giuridica, proponendo una panoramica dei testi che rientrano in questo ambito e sulle competenze da acquisire per affacciarsi alla professione e per consolidare la propria posizione.

Nel caso, dunque, di traduzioni legali, il traduttore al quale viene affidata la vostra delicata documentazione vanterà certamente anni di esperienza nel settore delle traduzioni in matera di legge. Nei prossimi articoli approfondiremo la tematica della traduzione giuridica, analizzando l’iter di asseverazione in Italia e spiegando nel dettaglio i concetti di legalizzazione e apostille. Il linguaggio giuridico, altamente specializzato e caratterizzato da una sintassi e da un lessico formali e standardizzati, è generalmente appannaggio di professionisti del settore a causa della sua estrema complessità. Quando si aggiunge l’aggettivo Australian, seguendo la logica di Allerton (1987), diventa un nome proprio perché Australian è un modificatore restrittivo che riflette una realtà geografica. In Australia un “magistrate” compie funzioni che sono ben diverse da quelle spettanti a un “magistrato” italiano. Per esempio, in Italia, i magistrati svolgono le indagini, ma in Australia i “magistrates” non hanno nulla che fare con le indagini (Certoma 1985, Marantelli/Tikotin 1985).

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